50 ANNI FA, IL VOLO DELLO SPUTNIK



"La Terra č la culla dell'umanitą, ma l'umanitą non puņ restare per sempre nella culla"
Konstantin Eduardovic Tsiolkovskij (1857-1935)

Alle 22.28, ora di Mosca, del 4 ottobre 1957 partiva dalla rampa di lancio di Baikonur, in Asia centrale (oggi Kazakhstan), il razzo vettore R-7 destinato a portare in orbita il primo satellite artificiale della storia: lo Sputnik 1. Cominciava cosģ la grande avventura dell'esplorazione dello spazio extraterrestre.


Sputnik 1

Lo Sputnik 1 era una sfera dal diametro di 580 millimetri pesante 83 chili, con quattro antenne poste a 35°, contenente un emettitore di onde radio alimentato da batterie chimiche all'argento-zinco, e frutto degli sforzi di Sergej Korolėv, il direttore dello staff di ingegneri a cui si deve l'epoca dei maggiori successi dell'astronautica sovietica. In realtą il progetto di un satellite artificiale sovietico era gią stato avviato in precedenza da un altro grande ingegnere, Mikhail Tikhonravov (1900-1974), ma procedeva lentamente, mentre il razzo R-7 era gią a uno stato avanzato di completamento.


Sergej Pavlovic Korolėv (1907-1966)

Korolėv approntņ lo Sputnik 1 per battere in velocitą gli americani. Il 29 luglio 1955 James C. Hagerty, portavoce del presidente Dwight D. Eisenhower, aveva annunciato l'intenzione del governo degli Stati Uniti di mettere in orbita dei satelliti artificiali per lo studio dell'atmosfera in occasione dell'Anno Geofisico Internazionale (luglio 1957-dicembre 1958). Il progetto di Korolėv, pił semplice di quello di Tikhonravov, ricevette la definitiva approvazione dal governo dell'URSS il 15 febbraio 1957. Dopo il lancio dello Sputnik 1 il lavoro svolto da Tikhonravov venne impiegato per la realizzazione dei successivi satelliti della serie.


Francobollo sovietico celebrante il lancio dello Sputnik 1

Nel clima di pesante contrapposizione ideologica della guerra fredda il lancio dello Sputnik venne percepito con entusiasmo o con sgomento a seconda degli schieramenti. Cinquant'anni dopo, quelle divisioni non esistono pił; la piccola sfera con le antenne oggi rappresenta un traguardo e insieme un punto di partenza i quali appartengono a tutta l'umanitą.

(Fonte: http://www.astronautix.com)