MIO CUGGINO PACMAN Utilizzo internet regolarmente da nove
anni, e da allora noto un fatto preoccupante: che internet, nel suo
aspetto di veicolatore di notizie, ha preso il posto della televisione
e di altri mezzi di comunicazione di massa nell'azzerare il senso
critico di non pochi individui.
In altri termini, prima c'era chi credeva a un fatto senza preoccuparsi
dell'attendibilità della fonte, perché lo leggeva sul giornale o lo
vedeva alla televisione. Oggi la stessa cosa accade con internet.
Quando dico questo non mi riferisco soltanto alle fastidiosissime catene
di sant'Antonio che infestano le nostre caselle di posta
elettronica.
Letteralmente: Se Pacman ci avesse
influenzato da ragazzi ora
staremmo correndo attraverso stanze buie, mangiando pillole e
ascoltando musica ripetitiva (traduzione mia; circolano diverse
varianti della versione italiana, che aggiungono, ad esempio, "Non è
vero che i videogiochi influenzano i bambini" all'inizio, "saltellando"
invece di "correndo", o specificando "musica elettronica"). Questa
frase viene attribuita a tale Kristian Wilson, o Cristian William, che
sarebbe stato presidente del consiglio d'amministrazione della Nintendo
e l'avrebbe pronunciata nel 1989. L'intento sarebbe di dimostrare in
maniera umoristica o ironica, a seconda dei casi, che il boom della
techno e dell'abuso di droghe sintetiche sarebbe da imputare
all'influenza dei videogiochi - o piuttosto, prendersi gioco di coloro
che sostengono una cosa del genere.
Stando così le cose, non resta che meditare e cercare di essere più accorti quando si ha a che fare con citazioni e notizie di dubbia provenienza. Magari ascoltando quei geniacci degli Elii, che su bufale e leggende metropolitane varie hanno costruito uno dei loro pezzi (e uno dei loro video) più memorabili.
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