BINARI Un treno fischia nella notte.
I primi viaggi da solo di una certa
lunghezza li ho affrontati in
treno. La prima volta fu verso Roma, in cerca di materiale per
integrare la mia tesi di laurea, già in corso di redazione. Di quel
viaggio ricordo soprattutto il tipo che alla stazione di Napoli salì
in carrozza presentandosi in giacca e cravatta ed esordendo con le
parole: "Gentili signori, premesso che non sono un drogato...", per poi
soffermarsi sulla sua condizione di disoccupato che lo costringeva a
cercare la carità dei viaggiatori.
Quella stagione finì col nuovo secolo: nel
2001, dopo più di un
decennio dal mio primo viaggio all'estero nell'estate del 1989, varcai nuovamente i confini nazionali, alla volta della
Slovacchia, ma in aereo, decollando da Bologna per arrivare a Košice
via Praga. Oggi viaggio raramente in treno e comunque solo per tragitti
di media lunghezza; fino a Roma ci arrivo, ma poi preferisco prendere
l'aereo, che resta in ogni caso il mio mezzo di trasporto preferito in
assoluto, anche se so che come impatto ambientale è secondo solo al
gommato. Postilla marzo 2011
Grazie al Japan
Rail Pass, un abbonamento delle ferrovie giapponesi riservato
agli stranieri o ai giapponesi non residenti nel paese del Sol Levante,
ho avuto modo di compiere, tra il luglio e l'agosto del 2008, quello
che fino a questo momento è stato il
mio viaggio più intenso e straordinario. I treni giapponesi potrebbero
tranquillamente essere definiti dei salotti su rotaie, tanta è la
pulizia, l'efficienza e la puntualità di questi convogli che
giornalmente spostano decine di milioni di persone da Hokkaidō a Kyūshū
e viceversa. Non ho notizia di altri paesi dove i controllori e gli
inservienti indossino divise con guanti bianchi e facciano il loro ingresso nei vagoni inchinandosi ai
viaggiatori, né dove i
treni si fermino con precisione millimetrica esattamente in
corrispondenza delle corsie colorate, dipinte sulle piattaforme dei
binari, che marcano l'accesso ai compartimenti.
I treni finlandesi son ben lungi dall'eleganza di quelli giapponesi, ma
in quanto a puntualità neanche qui si scherza. Inoltre, dal momento che
le ferrovie in Finlandia passano spesso per luoghi poco toccati dalla
mano dell'uomo (ad eccezione della stessa linea ferroviaria,
ovviamente), attraversando fittissimi boschi e percorrendo ponti che
sembrano galleggiare sulle acque, d'un blu inverosimile, dei
numerosissimi laghi che punteggiano quel paese, viaggiare in treno
offre una buona opportunità per ammirare le bellezze naturali locali. |